Vins Extrêmes 2019

Weekend di studio, divertimento e scoperta. Ho sempre sentito nominare la viticoltura eroica e i vini estremi e quest’anno, grazie ad un invito di Apro, ho potuto visitare la fiera VINS EXTRÊMES, che si è tenuta nella maestosa cornice del Forte di Bard.

I vini eroici rappresentano meno dell’1% della produzione mondiale di vino. E allora perché se ne parla tanto?

L’importanza di queste produzioni è stata raccontata nel Manifesto del Cervim, l’Istituzione di riferimento a livello internazionale per la tutela e la promozione della viticoltura eroica.

In sintesi la “viticoltura eroica è una straordinaria espressione della capacità dell’uomo di dare un futuro sostenibile a persone che operano in territori geografici peculiari e difficili. I vigneti rappresentano un monumento al lavoro dell’uomo e alla conservazione del territorio, delle biodiversità”.

Sabato pomeriggio ho assistito al laboratorio sui vini da viti non innestate a cura di AIS Valle d’Aosta e ho potuto comprendere alcune difficoltà e vantaggi di questa produzione così limitata e allo stesso tempo così creativa.

Nel video di apertura, hanno trasmesso delle immagini di vendemmia che ricordano scalate di alpinisti in cima alle montagne, con una bella cassetta d’uva sulle spalle, crateri scavati per impiantare viti dove il vento è troppo forte e un riparo dalla terra è necessario, produzioni collocate così in alto da dover vendemmiare ad agosto, altrimenti la neve gelerebbe i grappoli, etc.

Durante la degustazione, a colpirmi un bianco georgiano, al naso delicatissimo, quasi inesistente per poi giocarsi la carta della bocca in maniera fortissima ed intensa. Quello che si dice aspettativa bassa e sorpresa finale. Un gran vino.

viticoltura eroica

Vins Extrêmes

Forte di Bard, Valle d’Aosta.

Per questa manifestazione, rispolvero la TOP 5:

  1. Il forte, struttura straordinariamente valorizzata e incredibile nella sua architettura. Le tegole, lastre di pietra irregolari che creano un paesaggio magico.

  2. La saletta per la creatività: uno spazio dedicato a grandi e piccoli con fogli, colori, pastelli e ogni genere di supporto per potersi sentire artisti.

  3. DJ Djangle e il locale al neon che ci ha riportato subito agli anni 80.

  4. L’ufficio stampa della manifestazione: un plauso alla professionalità e accoglienza.

  5. Il benvenuto in camera, con la scritta sullo schermo: BENVENUTA RIBOLLA KOREN. Sono abituata a storpiature e cambi di nome ma questo, veramente, vince a mani basse.