La famiglia abruzzese: il nipote che assume il nonno

Mi trovo in Abruzzo, in provincia di Chieti, nel paese di Villamagna ( da cui l’omonima DOC).

Oramai la formula è rodata: chiedere chi ne sa più di me consiglio su dove andare a trovare un buon vino locale. In questo caso una Passerina e un Cerasuolo che possano riscattare la mia scarsa considerazione di questi due vini (dettata principalmente dall’ignorare i suoi produttori più bravi).

Monica Di Pillo, alla quale mi rivolgo, mi dice: “Andiamo alla Cascina del Colle, vedrai che ne vale la pena.”

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E così, armi, famiglia, amici e bagagli ci presentiamo in 9 alla degustazione (di cui 5 bambini)…

Ci accoglie Alfredo Grifone, il commerciale della cantina con il sig.ri D’Onofrio, padre e figlio. Dopo due minuti ho pensato che se mai dovessi portarmi in fiera qualcuno a rappresentare la mia attività vorrei fosse lui. Non solo preparato ma anche spigliato, bravo oratore.

VIsitiamo la cantina e sul terrazzo Antonio si mette a scrutare l’orizzonte con il sig. D’Onofrio identificando nelle colline vicine i paesi abruzzesi conosciuti. Orgoglio abruzzese riflesso nelle colline al tramonto. Un momento bello per entrambi che abbiamo osservato in seconda fila, in silenzio.

La cantina lavora al 100% in biologico, da sempre. Nella nostra scala di degustazione abbiamo potuto assaggiare: la Passerina in purezza, KUKUKAIA, Bio Zero Abruzzo DOC Bianco, il Cerasuolo, il Montepulciano Duca Minimo ed infine il Montepulciano Mammut bottiglia 3300 anno 2016.

Poi, vista la passione per le bollicine di Monica abbiamo spaziato anche in quelle con un assaggio finale di Falanghina.

Il tutto accompagnato anche da una selezione di oli della casa.

I vini sono lo specchio di questa famiglia: di estrema qualità, semplici mai banali; anzi, citando Alfredo “semplice ma non stupido” - riferito al Bio Zero.

Per descrivervi KUKUKAIA posso dirvi solo che ho riscattato l’immagine (pessima) delle ragazze vestite da Passerine al Vinitaly. Questo vino può rappresentare un aperitivo di livello, magari accompagnato con qualche prelibatezza abruzzese. E’ un vino schietto che non ha dietrologismi e non mente: dal naso alla bocca è solo un completamento ed una scoperta. Come mi dice Alessio D’Onofrio, il vino non può essere un racconto al naso e un’altra storia in bocca. Le promesse vanno mantenute. Su questo ci muoviamo non solo noi come cantina ma anche la DOC di Villamagna.

Sul Montepulciano posso solo dire che è ottimo: anche il Duca Minimo che è un vino giovane ha tutte le potenzialità e le mineralità di un vino rodato. Il Mammut ( sempre Montepulciano) è chiamato così perché preparando la terra per un nuovo impianto l’azienda ha trovato delle zanne di mammut e a lui, a questo essere che ha abitato la loro terra, hanno dedicato la riserva.

Infine vorrei fare un plauso al Cerasuolo, vino che non mi ha mai conquistato. Cuvee 71 ( e anche su questo nome la storia è molto interessante ma vorrei andaste a farvela raccontare da loro) è un vino che si porta con sé tutta la veridicità della famiglia d’Onofrio e tutti i loro valori. A me è piaciuta anche l’evoluzione in bicchiere perché seppur timida, ha dimostrato un carattere tosto, come lo sono del resto gli abruzzesi. E io avendone sposato uno sono titolata ad affermarlo.

Cuvee 71 fa anche parte di un progetto sociale importante per la lotta ai tumori al seno, in collaborazione all’Associazione Koment Italia.

Cascina del Colle

Cuvee 71

Il Cerasuolo della Cascina del Colle

Fra una degustazione e l’altra, la sig.ra d’Onofrio dice ad Antonio: “A saperlo, avrei potuto cucinare na pasta per i ragazzi…” Ecco, esattamente questo dovete cercare nei loro vini: l’accoglienza, i valori della famiglia, il nutrimento e la passione. Certo che troverete anche tanto altro ma se partite con le premesse giuste, sono sicura stupiranno anche voi.

Alla mia domanda sul perché nella gamma ci fossero anche le bollicine ed altri vini non territoriali mi risponde, con la solita sincerità il commerciale: “Quando i clienti si fidano, perché dai loro una qualità continua e una garanzia costante, allora ti chiedono anche la gamma perché a trovare aziende responsabili e credibili è una fortuna per tutti.”

E la credibilità non sta solo nei vini ma anche nell’atteggiamento che queste persone hanno con il lavoro: ci credete che il nipote (la terza generazione di vignaioli ) ha assunto il nonno ( se non ricordo male over 85)?

Mi porto a casa in degustazione due Villamagna DOC che voglio condividere con i miei amici friulani alla prima occasione…